Sukhoi (in russo ПАО «Компания „Сухой“»?, PAO «Kompanija „Suchoj“») è un'azienda aerospaziale sovietica e, in seguito, russa, con sede a Begovoj, nel Distretto amministrativo settentrionale a Mosca.

Le origini dell'azienda risalgono al 1939 quando Pavel Osipovič Suchoj fu messo a capo di un proprio OKB (Opytnoe Konstruktorskoe Bjuro, ufficio sperimentale di progettazione), dopo le precedenti esperienze maturate nello TsAGI, all'epoca guidato da Andrej Nikolaevič Tupolev; in epoca odierna si occupa sia del settore civile che quello militare dell'aviazione.

Il governo russo unì Sukhoi con Ilyushin, Irkut, Tupolev e Yakovlev sotto un unico gruppo chiamato OAK.

Storia

Le origini della compagnia risalgono al gruppo n.4 del AGOS, creato dallo TsAGI, una struttura che si occupava della progettazione di aeroplani e idrovolanti e ne realizzava i prototipi. Il gruppo di lavoro fu affidato a Sukhoi nell'ottobre del 1930. È a questo punto che il futuro OKB, prese forma.

I seguenti nove anni portano l'OKB a produrre i caccia sperimentali I-3, I-14 e DIP; si occupò inoltre dell'RD (Record Dal'nosti o ANT-25), un aeroplano usato per infrangere primati sulla lunga distanza: pilotato da Čkalov arrivò fino a Vancouver mentre Gromov con altri, partendo da Mosca giunsero a San Jacinto, in California, passando per il Polo: 10 148 km coperti in 62 ore e 17 minuti.

Il gruppo di Suchoj si occupò poi del progetto del bombardiere a lungo raggio DB-2 (Dal'nyj Bombardirovschik, bombardiere a lungo raggio), una versione modificata del quale, indicata come un ANT-37bis e battezzata in russo Родина?, Rodina (terra natale), tra il 24 ed il 25 settembre 1938 affidata all'equipaggio tutto femminile composto dal comandante Valentina Stepanovna Grizodubova, il copilota Polina Denisovna Osipenko e navigatore Marina Michajlovna Raskova, stabilì un record mondiale di distanza per equipaggi femminili percorrendo i 5 908 km che separavano Mosca da Kerbi, nell'estrema regione orientale dell'Unione Sovietica prima di effettuare un atterraggio d'emergenza.

Seguì il progetto dell multiruolo BB-1 (Bližnyj Bombardirovščik, bombardiere a corto raggio), conosciuto dopo la guerra col nome di Su-2, che fu il primo aereo progettato Suchoj ad essere prodotto in grande serie (910 aeroplani) e nelle versioni a corto raggio e ricognitore d'artiglieria prese parte attiva nella grande guerra patriottica.

Per far partire la produzione del BB-1, una risoluzione del governo datata 29 luglio 1939 nominò Suchoj ingegnere capo dell'OKB. Cosicché egli e i suoi uomini vennero trasferiti alla fabbrica di aeroplani numero 135 a Charkiv.

Gli sforzi del bureau erano focalizzati nello sviluppo di nuove versioni del Su-2; nella costruzione di un prototipo del Su-6, un aeroplano corazzato d'attacco al suolo, sia biposto che monoposto, per il quale Sukhoj fu insignito della stella di Stalin di primo livello nel 1943; nella costruzione del caccia Su-1 (Su-3); del prototipo dell'aereo corazzato d'attacco al suolo Su-8; degli aerei a motorizzazione mista Su-5 ed Su-7.

Agli inizi del 1945, lo OKB fu incaricato di sviluppare e costruire gli aviogetti da caccia designati come Su-9, Su-15, Su-17, il bombardiere a reazione Su-10 ed il bimotore a pistoni da ricognizione Su-12.

Il bombardiere Tu-2 fu modificato per essere messo in produzione anche come addestratore (UTB-2); inoltre fu concepito anche come aereo passeggeri e trasporto di truppe. Fu anche iniziato il progetto del Su-14, un jet d'attacco, ed un numero imprecisato di altre idee.

I primi cinque anni del dopoguerra videro l'OKB creare ed introdurre il primo aereo con sistema di controllo a razzo dell'Unione Sovietica, il primo parafreno (paracadute usato come freno in atterraggio), il primo seggiolino eiettabile ed il primo abitacolo pressurizzato.

Nel novembre del 1949, un'altra risoluzione del governo sciolse il Design Bureau che non risorse prima del maggio 1953, quando gli fu assegnata una nuova fabbrica. L'OKB assunse nuova linfa dall'avvento dell'era supersonica. Questo fu il motivo per il quale i primi progetti del rinato ufficio tecnico furono l'S-1 ed il T-3. L'S-1 fu il prototipo del Su-7 e perciò del Su-17 che divenne il primo aereo con ala a geometria variabile dell'Unione Sovietica. Il T-3 invece divenne la piattaforma di sviluppo del primo sistema d'arma missilistico antiaereo sovietico, il Su-9-51 ed i seguenti Su-11-8M e Su-15-98.

Negli anni sessanta, la lista degli aerei prodotti si allunga. Nel 1962 fu lanciato il progetto per costruire un aeroplano da ricognizione supersonico, il T-4, il cui primo volo cominciò il 22 agosto 1972. Questo aereo montava il primo sistema fly-by-wire dell'Unione Sovietica, insieme ad un sistema di controllo della manetta automatizzato ed una carena di titanio ed acciaio a lunga tenuta.

Nel 1969 il Su-24, un cacciabombardiere biposto a geometria variabile, compì il suo primo volo come primo bombardiere ognitempo. Prodotto in numerose versioni è ancora impiegato dall'aviazione di Russia ed altri paesi.

Nel 1975 fece il suo ingresso il Su-25, corazzato d'attacco anticarro. Fu il primo aereo d'attacco al suolo costruito in grande serie nell'Unione Sovietica ed è ancora in prima linea.

Suchoj morì il 15 settembre 1975.

Nel 1969, il Bureau iniziò lo sviluppo di un caccia di quarta generazione e nel 1977 il prototipo del Su-27 compì il suo primo volo. Negli anni seguenti la cellula del Su-27 fu impiegata per produrre numerose varianti, tra le quali il Su-47. Il Su-27 conquistò anche 27 primati mondiali.

L'esperienza acquisita dall'ufficio tecnico nei decenni di attività diedero anche la possibilità di costruire aerei acrobatici, il Su-26, il Su-29 ed il Su-31. Con questi apparecchi le squadre acrobatiche di URSS e Russia hanno vinto un totale di 330 medaglie (156 medaglie d'oro) in campionati mondiali ed europei.

Agli inizi degli anni novanta il design bureau iniziò a lavorare su progetti civili. Il 2001 vide il primo volo del S-80GP e del Su-38L.

La compagnia ha stretto nel 2007 accordi con Alenia Aeronautica per la costruzione di un aereo passeggeri regionale.

La compagnia ha sviluppato oltre 100 versioni di aeroplani, con oltre 10 000 apparecchi usciti di fabbrica ed oltre 2 000 esemplari esportati in 30 Paesi. Gli aerei di Suchoj hanno stabilito più di 50 primati mondiali.

Aerei prodotti

Con la direttiva NKAP numero 704 del 9 dicembre 1940 del commissario del popolo per l'industria aeronautica, intitolata «О переименовании боевых самолетов», in italiano «sulla ridenominazione degli aerei da guerra», la designazione ufficiale degli aeromobili in Unione Sovietica veniva riorganizzata. Ogni apparecchio perciò, una volta entrato allo stadio di prototipo, accettato da una commissione apposita, veniva registrato con le prime due iniziali del cognome del capo dell'OKB (o meglio Главных конструкторов, del progettista principale) e da un numero progressivo, dispari per i caccia e pari per tutti gli altri apparecchi, anche se non mancano numerose eccezioni. Nel caso in cui i progettisti capo fossero stati più d'uno l'iniziale del progettista seguente era solo una. Questo in parte spiega il motivo per il quale molte sigle sono state riusate (Su-7, Su-9, Su-11, Su-15 e Su-17) e perché alcune sigle siano state saltate (Su-16, Su-18 e Su-23). Si veda a tal proposito la voce relativa alle sigle impiegate dalla V-VS.

Loghi della società

Nel corso della sua attività l'ufficio tecnico ha apposto vari loghi sui propri apparecchi. I più famosi sono:

Note

Annotazioni

Fonti

Bibliografia

  • (EN) Vladimir Antonov, Yefim Gordon, Nikolai Gordyukov, Vladimir Yakovlev e Vyacheslav Zenkin, OKB Sukhoi: A History of the Design Bureau and its Aircraft, Leicester, UK, Midland Counties Publications, 1991, ISBN 1-85780-012-5.

Altri progetti

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Sukhoi

Collegamenti esterni

  • Sito web: http://www.sukhoi.org/ Archiviato il 17 settembre 2020 in Internet Archive.
  • Altre risorse: https://web.archive.org/web/20040411142647/http://www.sukhoi.ru/
  • Pagine relative ai Sukhoi nel Russian Aviation Museum: http://www.ctrl-c.liu.se/misc/ram/sukhoj.html Archiviato il 4 febbraio 2007 in Internet Archive.
  • Disegni e colorazioni: http://geocities.yahoo.com.br/alvmaia/Sukhoi/ Archiviato il 22 marzo 2006 in Internet Archive.

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